Una doppietta di Djordjevic consente alla Lazio di
violare il campo del Rosenborg e di portarsi a quota 10 in classifica:
ora la qualificazione è a un passo.SORPRESA MORRISON, SODERLUND CARICO - Stefano Pioli prende la decisione dettata dall'imminenza derby: tutti a Roma. Sull'aereo non salgono in tanti: da Marchetti a Biglia. I padroni di casa, guidati da Ingebrigtsen, invece, sono al gran completo. In porta Hansen che viene coperto da Svensson, Reginiussen, Eyjolfsson e Skjelvik. Davanti a loro la linea a tre formata da Jensen, Selnaes e Midtsjo che sostengono il tridente composto da Helland, Soderlund e Mikkelsen.
I laziali rispondono con un 4-2-3-1 al quale mancano tante pedine importanti. Ma c'è la novità a lungo richiesta dal tifo biancoceleste: Ravel Morrison. Ci sarà lui, infatti, a far compagnia a Candreva e Kishna che sosterranno l'unica punta Dordjevic. In porta c'è Berisha che completa la retroguardia con Konko, Gentiletti, Hoedt e Radu. Onazi e Cataldi davanti a loro.
INCORNATA DJORDJEVIC, ROSENBORG TROPPO TIMIDO - Sulla panchina di Pioli si rivede, dopo un mese, anche Balde Diao Keita: ma gli occhi sono puntati su Djordjevic. E dopo qualche tentativo sfiorato, a soli dieci minuti dal fischio d'inizio, è proprio lui a sbloccare la partita con l'incornata vincente dal centro dell'area. Partono bene gli uomini di Stefano Pioli con Kishna piuttosto ispirato. I norvegesi, invece, faticano e l'unico rischio che provocano a Berisha arriva al sedicesimo: parte tutto dal cross di Helland che si perde sul palo. Male l'estremo difensore dei romani che non esce dalla porta. I ritmi, poi, tendono ad abbassarsi con gli ospiti che continuano a tenere il pallino del gioco.
DJORDJEVIC BIS - Un digiuno prolungato che inizia a spezzarsi pian piano. Dopo svariati tentativi arriva il secondo goal della Lazio ancora firmato da Djordjevic. Esordio da titolare con doppietta: Onazi mette a segno l'assist perfetto e il numero nove insacca con l'interno sinistro. Al ventinovesimo la Lazio è già sopra di due reti. E basta una manciata di minuti: al tentaduesimo arriva anche la gioia per Hoedt. Ma Gentiletti, sulla linea di porta, combina un bel pasticcio e, inciampando letteralmente sul pallone, porta l'arbitro ad annullare il gol. Il resto del primo tempo è solamente biancoceleste, ma quando il pressing non è convinto il Rosenborg ne approfitta: al quaranticinquesimo Mikkelsen sorprende tutti con un tiro da fuori area, ma Berisha è attento e risponde deviando in calcio d'angolo.
PROVE DI REAZIONE PER IL ROSENBORG - Stefano Pioli preserva anche Antonio Candreva che rimane negli spogliatoi: secondo tempo per Keita. I norvegesi tentano la reazione, ma manca concretezza a centrocampo oltre che in attacco. La Lazio continua a dominare e lo fa anche con Keita: tanti i gol sfiorati e le occasioni non sfruttate. Ma la Lazio, a volte, pecca di sicurezza. Troppi giocatori che avanzano e il rischio contropiede è dietro l'angolo. Ma è quasi un allenamento per le due squadre che dal sessantacinquesimo smettono quasi di correre. E arriva un'atra mossa in vista del derby per la Lazio: fuori Djordjevic e dentro Matri. Anche il Rosenborg inizia a cambiare qualcosa: fuori Midtsjo e Soderlund, dentro Konradsen e Vilhjalmsson.
IMMATURITA' KEITA, IL ROSENBORG SI ARRENDE - Il Rosenborg getta le armi e lascia giocare la Lazio che, stanca, non infierisce. Solo i nuovi entrati possono movimentare il gioco e Pioli richiama in panchina un opaco Morrison che lascia spazio a Mauri. Ma la partita, salvo qualche timida occasione dei romani, si incammina verso un finale noioso. L'attenzione dei tifosi è richiamata solamente da Keita e la sua immaturità: manata ad Helland e rosso diretto per condotta violenta. Chiaro e palese il gesto del giocatore che rientra in campo in pessimo stile. La Lazio vince ma ora Keita rischia di diventare, ancora una volta, un caso.
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