domenica 22 novembre 2015

Lazio-Palermo 1-1: Candreva salva l'Aquila dal dischetto


Nella tredicesima giornata di Serie A la Lazio non va oltre il pareggio contro il Palermo. Rosanero in vantaggio con Goldaniga, Candreva firma l'1-1 su calcio di rigore.
Un pareggio inutile e insignificante per entrambe le squadre. Allo stadio Olimpico va in scena la parte noiosa del calcio. Il Palermo domina il primo tempo, poi si culla sulla svogliatezza della Lazio di Stefano Pioli. Il goal che sblocca la partita è rosanero, ma è anche un momento di flessione della difesa laziale che si fa sorprendere creando malumori anche tra i compagni di squadra seduti in panchina. I padroni di casa non hanno molta voglia di stare in campo e, a tratti, contagiano anche gli avversari che nel secondo tempo si portano in avanti un paio di volte per poi arrendersi al ritmo basso che contagia l'intera partita. Il pareggio della Lazio arriva grazie ad un rigore realizzato da Antonio Candreva che, nonostante le critiche ai compagni, non riesce a fare nulla di più. Pioli esce con il volto scuro. Ballardini è quasi soddisfatto.
PIOLI VS BALLARDINI: RICORDI AMARI - Dolce, ma neanche troppo, ritrovarsi. Davide Ballardini non è molto amato dal pubblico laziale che lo ha salutato qualche campionato fa sull'orlo della retrocessione. Stefano Pioli, alla duecentesima presenza, ne avrebbe festeggiata qualcuna in più se non fosse stato esonerato dal presidente rosanero prima ancora che iniziasse il campionato 2011-2012. Ma è acqua passata: l'allenatore biancoceleste questo pomeriggio di controlli e timori, ha optato per un 4-3-3 guidato da Marchetti e la sua linea difensiva formata da Basta, Hoedt, Gentiletti e Lulic che continua a comprire il vuoto cosmico della fascia sinistra. Davanti a lui Milinkovic, Biglia e Parolo a supporto di Felipe Anderson, Djordjevic e Keita. Ballardini ci tiene a far bene e disegna un 4-3-1-2 così formato: Sorrentino, a difendere con Struna, Goldaniga, Gonzalez e Laazar. Jajalo, Brugman e Hiljemark occuperanno il centrocampo  davanti a Chochev, Vazquez e Gilardino.
FALSO ALLARME SUGLI SPALTI, SPAVENTO VERO PER LA LAZIO - Mentre evacuano momentaneamente la tribuna dello stadio Olimpico, in campo, la difesa della Lazio viene del tutto sorpresa. Edoardo Goldaniga, dopo 21 minuti, rende il suo esordio indimenticabile con il goal del vantaggio: difesa biancoceleste tutta in area, ma tutta impreparata. E mentre l'allarme sugli spalti, dovuto alla presenza di uno zaino sospetto, si rivela un altro episodio della psicosi che in questi giorni abita a Roma, in campo, è allarme vero per la Lazio. Dopo la prima occasione sfiorata da Vazquez, arriva il goal del Palermo: pallone che esce dall'area biancoceleste e finisce sui piedi del classe '93 Goldaniga. Un tiro che perfora l'intera difesa biancoceleste posta in ordine sparso davanti a Federico Marchetti.
NERVI BIANCOCELSTI TESI - Mentre il Palermo domina una partita d'attesa, la panchina della Lazio, deride i titolari e l'allenatore in seconda, Murelli, si agita a tal punto da dover essere braccato da Konko e il team manager Manzini. La risata di Mauricio, Cataldi e Candreva diventa, così, l'emblema di una Lazio allo sbando che, da ridere, ha veramente poco. Infatti la partita abbassa i ritmi, ma la maggior parte delle azioni sono animate dai siciliani. Lazio svogliata che tenta il pareggio solamente con un tiro, al venticinquesimo, di Milinkovic-Savic che da 21 metri spara oltre la traversa.
DOMINIO ROSANERO, CI PENSA SOLO MARCHETTI - Nel secondo tempo, per qualche minuto, la musica sembra cambiare. Arriva il goal di Hoedt che, però, viene annullato: c'è il fallo di Djordjevic su Goldaniga che rimane a terra. E tutto torna come prima se non più evidente: il Palermo sta dominando. Il gioco, infatti, riprende con un contropiede quasi letale dei rosanero, che termina con il tiro troppo alto da parte di Lazaar. Stefano Pioli prova a cambiare il volto alla partita: dentro Matri e il ridente Candreva, fuori Felipe Anderson e Djordjevic. Neanche un minuto dal loro ingresso che, al sessantesimo, Federico Marchetti si guadagna la sufficienza con la parata non facile su Vazquez.

RIGORE PER LA LAZIO, MA BALLARDINI NON MOLLA - Il Palermo spinge e gli straordinari li fa solamente Federico Marchetti. L'estremo difensore biancoceleste si rende protagonista di parecchie parate che salvano il risultato. Bisogna aspettare il settantesimo per vedere la scintilla anche negli occhi dei suoi compagni di squadra: Hiljemark stende Lulic che si guadagna il calcio di rigore. Sul dischetto va Antonio Candreva che insegna ai compagni come si fa a reagire. Tiro secco alla destra di Sorrentino che rimane immobile. Goal e inizio della tanto attesa reazione laziale. Tre minuti dopo, Ballardini, non ci pensa due volte e cambia quasi tutto: fuori Gilardino e l'ammonito Hiljemark, spazio a Trajkovski e Rigoni. Mossa vincente che frena l'entusiasmo dei padroni di casa. All'ottantaduesimo Stefano Pioli si aggrappa all'ultima speranza: Kishna chiamato a sostituire uno spento Keita. E' sua l'ultima occasione: un colpo di testa che finisce alla sinistra della porta difesa da Sorrentino.


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